Il permanere delle crescenti incertezze dovute alle tensioni geopolitiche, rischia di indurre una nuova potenziale instabilità dei prezzi connessa alla crisi del Mar Rosso, atteso che la lenta normalizzazione delle politiche restrittive monetarie della Banca Centrale Eropea non ha ancora prodotto effetti significativi sul costo del credito per le famiglie e per le imprese. Lo scenario economico nazionale è condizionato dalle dinamiche deboli dell’industria, su cui pesano anche le conseguenti difficoltà di approvvigionamento connesse ai ridotti transiti nel canale di Suez, che sta determinando tempi più lunghi dei trasporti marittimi e crescenti pressioni sui costi dello shipping (dei noli), che negli ultimi mesi hanno raggiunto livelli record, con previsioni di ulteriori rialzi e con rischi di rinnovate spinte inflattive. D’altronde, pesa anche il rallentamento dell’economia tedesca e la lenta dinamica degli investimenti, in attesa degli incentivi del Piano Transizione 5.0; diversamente, i servizi mostrano performance migliori trainate dal turismo. Il parziale recupero del potere di acquisto delle famiglie ha determinato il ritorno ad una moderata crescita dei consumi, controbilanciata dalla maggiore propensione al risparmio.
Tuttavia, il Lazio e il basso Lazio registrano delle dinamiche positive in termini di tasso di crescita delle aziende. È la fotografia scattata dalla Camera di Commercio di Frosinone e Latina sui dati Movimprese relativi al secondo trimestre 2024. «L’algebra dei flussi – si legge nell’analisi – riferita alla seconda porzione d’anno restituisce su scala nazionale oltre 29.000 unità aggiuntive, in ripresa tendenziale (a fronte delle 28.000 riferite al secondo trimestre 2023); la composizione del saldo è l’esito di una ulteriore ripresa delle iscrizioni (+3% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno), cui si associa il recupero più contenuto delle cessazioni».
Il Lazio si conferma ai vertici della graduatoria regionale, dietro alla sola Lombardia (+0,69% il tasso di crescita, a fronte del +0,50% nazionale), con un saldo che supera le 3.800 unità (+0,64% il tasso di crescita, in linea con il valore dell’analogo periodo dello scorso anno). «Il bilancio – prosegue lo studio – nei territori di Frosinone e Latina è positivo per 770 (342 nel Frusinate, 428 nel Pontino) imprese e risulta in decisa crescita tendenziale (a fronte delle 562 aggiuntive del secondo trimestre dello scorso anno); a determinare tale differenziale è il maggiore avanzo trimestrale in entrambe le province, con la più vivace accentuazione in area pontina, prevalentemente per effetto della maggiore vitalità delle iscrizioni (rispettivamente +21% a Latina e +8% nel frusinate). In termini settoriali, rispetto al secondo quarto dello scorso anno, si evidenzia il deciso rimbalzo dell’agricoltura condiviso su scala regionale e nelle province di Latina e Frosinone, dove, peraltro, le attività commerciali mostrano una più positiva accentuazione».
«Il segmento turistico ricettivo beneficia delle dinamiche espansive stagionali dei flussi turistici, sebbene non mostri a livello locale lo sprint più marcato che si registra su scala nazionale» conclude il report nella disamina delle dinamiche economiche sulle due province del basso Lazio, Frosinone e Latina.
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