Qual è lo stipendio minimo non pignorabile e in quale caso non si può pignorare la busta paga?
Un nostro lettore ci chiede testualmente quanto deve essere lo stipendio per non essere pignorato. La questione relativa ai limiti di pignoramento dello stipendio ha interessato più volte le aule di giustizia e finanche la Corte Costituzionale, chiamata a stabilire se la norma sul cosiddetto “minimo vitale” delle pensioni possa estendersi anche alle retribuzioni da lavoro dipendente.
Cerchiamo dunque di comprendere meglio cosa dice la legge a riguardo.
Qui di seguito vedremo innanzitutto se esiste, qual è lo stipendio minimo non pignorabile e in quale caso non si può pignorare la busta paga. Ma procediamo con ordine.
Entro quali limiti si può pignorare lo stipendio?
La legge stabilisce che uno stipendio non possa essere pignorato in misura superiore a un quinto, anche se i creditori sono più di uno.
Se però il creditore è Agenzia Entrate Riscossione, il limite di pignoramento per chi non ha pagato le cartelle esattoriali si abbassa. In particolare:
- se lo stipendio non supera 2.500 euro, il pignoramento è di massimo un decimo;
- se lo stipendio è tra 2.501 e 5.000 euro, il pignoramento è di massimo un settimo;
- se lo stipendio supera 5.000 euro, il pignoramento è di massimo un quinto.
Per calcolare il quinto:
- si prende come riferimento lo stipendio netto (la somma cioè accreditata sul conto del dipendente);
- non si tiene conto di eventuali cessioni del quinto effettuate dal debitore (in quanto volontarie, non sono equiparabili ai pignoramenti).
Quanti pignoramenti si possono avere sullo stesso stipendio?
Di regola, non possono coesistere due pignoramenti sullo stesso stipendio. Sicché, il secondo creditore si mette “in accodo” ossia si soddisfa solo dopo che il primo debito è stato interamente soddisfatto.
Eccezionalmente è possibile avere due o più pignoramenti sullo stesso stipendio, a patto però che:
- i debiti appartengano a classi tra loro diverse. Le classi sono: 1) debiti per alimenti e mantenimento; b) debiti per imposte e sanzioni; c) altri debiti. Pertanto, ad esempio, è possibile il doppio pignoramento da parte dell’ex moglie e del Comune che non ha ricevuto il pagamento dell’Imu; o della banca e dei figli per gli alimenti. Non possono invece coesistere nello stesso momento il pignoramento di una banca e del condominio;
- lo stipendio non si riduca a meno della metà all’esito delle trattenute.
Esiste il minimo non pignorabile dello stipendio?
Se per le pensioni esiste un minimo impignorabile, per gli stipendi non è prevista tale tutela. Secondo la Corte Costituzionale, il trattamento differenziato si giustifica per via della maggiore fragilità degli anziani, soggetti a maggiori spese (ad esempio per assistenza, farmaci, ecc.).
Ricordiamo che il minimo impignorabile delle pensioni è pari al doppio della misura annua dell’
assegno sociale dell’Inps. In ogni caso, tale somma non può mai scendere al di sotto di mille euro.
La legge tuttavia prevede che, se il pignoramento dello stipendio viene fatto direttamente in banca, sono impignorabili le somme già accreditate sul conto che non superano il triplo dell’assegno sociale. Può quindi essere pignorata solo l’eccedenza.
Facciamo l’esempio del 2024, anno in cui l’assegno sociale è fissato a 534,41 euro. Il triplo è pari a 1.603,23 euro. Pertanto, se sul conto del debitore ci sono 1.600 euro non è possibile alcun pignoramento. Invece, su un conto con 2.000 euro, si potranno pignorare solo 396,77 euro (pari appunto alla differenza tra la giacenza sul conto e il triplo dell’assegno sociale).
Quanto invece alle successive mensilità, queste saranno pignorabili, mese per mese, nella misura di un quinto.
Da quale importo può essere pignorato uno stipendio
Da quanto appena detto deriva che si può pignorare anche uno stipendio di poche centinaia di euro, dal momento che la misura della trattenuta viene sempre stabilita in termini percentuali (il 20% ossia un quinto) e resta pertanto proporzionata alle effettive capacità economiche del debitore.
Qual è l’importo minimo per un pignoramento dello stipendio?
Non esiste una soglia sotto la quale il creditore non possa pignorare lo stipendio. Si può quindi agire in via esecutiva contro il debitore anche per un credito di poche decine di euro.
Limitatamente a tasse e sanzioni, sussiste invece il divieto di pignoramento per somme inferiori a 30 euro.
In quale caso non si può pignorare lo stipendio?
Non esistono casi in cui lo stipendio non sia pignorabile, salvo – come detto sopra – nell’ipotesi in cui esso sia già stato pignorato da un precedente creditore.
Si può pignorare lo stipendio versato su un altro conto?
Il lavoratore può chiedere al datore di lavoro di versargli lo stipendio su un conto corrente intestato a un’altra persona, ad esempio un familiare. Così facendo, la somma non verrà pignorata ma il creditore potrebbe anche estendere il pignoramento sul nuovo conto, a prescindere dalla titolarità dello stesso. Difatti esiste la forma del “pignoramento presso terzi”, ossia delle somme di titolarità del debitore detenute da altri soggetti.
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