La storia. Il complesso immobiliare fu realizzato alla fine degli anni ’60 dall’Ente nazionale assistenza lavoratori (Enal) e dalla Regione dopo aver ricevuto i terreni in donazione da parte di alcuni privati. Un regalo vincolato alla realizzazione di un villaggio turistico per usi istituzionali. Nel 1979 l’Enal venne soppresso, e la Regione acquisì l’intera proprietà. Dal 1994 al 1997 sono stati eseguiti lavori di ristrutturazione e recupero per un miliardo e mezzo di lire.
Il compendio. La Plata si sviluppa su una superficie di 31.408 metri quadri ed è costituito da 7 corpi di fabbrica incastonati nella pineta di Platamona. In particolare, si tratta di due edifici di 55 metri quadri coperti adibiti a reception e alloggio del custode; una foresteria di 205 metri quadri per gli alloggi del personale e i locali tecnici; un ristorante con annesso bar e supermarket di 520 metri quadri; un albergo di due piani fuori terra composto di 28 camere doppie con bagno; un blocco a schiera su due livelli di 380 metri quadri e un altro blocco di un piano da 110 metri quadri. L’area demaniale, invece, dove si potranno installare servizi destinati soprattutto alla balneazione, conta 11.739 metri quadri di superficie scoperta.
L’asta. La base d’asta è fissata a poco più di 2,7 milioni di euro, con rialzo libero. Per partecipare è necessario versare – in varie forme – una cauzione di oltre 54mila euro, pari al 2 per cento del prezzo di vendita posto a base d’asta. La locazione dell’area demaniale ha invece un canone fissato a circa 15.600 euro annuali – non è contendibile offrendo di più – ed è prevista una gestione di 20 anni, ma potrebbe cambiare in base all’esito del ricorso tra Regione e Demanio. Il termine ultimo per la presentazione delle offerte è fissato alle ore 13 del 9 aprile 2018. L’apertura delle buste, invece, avverrà l’indomani, alle ore 10 del 10 aprile.
Il contenzioso. Sull’asta pende un contenzioso tra Regione e Demanio che potrebbe scombinare la procedura. Il braccio di ferro è sorto su alcune aree del compendio che ricadono all’interno della linea demaniale. Per questo motivo il bando lanciato dalla Regione riporta una serie di accorgimenti tecnico-giuridici per mandare all’asta gli immobili evitando problemi futuri a prescindere dall’esito del contenzioso.
Doppia prelazione. La vendita del compendio e la titolarità della concessione demaniale sono condizionate a un doppio diritto di prelazione. Il primo riguarda gli eredi di Agostino Mereghetti e Bruno Bagnasacco che nell’ormai lontano 1965 avevano donato i terreni all’Enal e alla Regione. Nel contratto di donazione fu inserita una clausola nel quale i donanti si garantivano un diritto di prelazione sulla futura vendita del villaggio da edificare. Il secondo diritto di prelazione viene garantito alla società Baia verde Srl, che gestisce il complesso ricettivo per conto del Comune – l’ultima proroga ha fissato la nuova scadenza della gestione al 30 ottobre 2018 – in cambio di un canone annuale di 54mila euro.
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