La risposta dei giudici alle domande della Vela è arrivata nei giorni scorsi con la sentenza numero 77/2020. Il collegio formato dai giudici Francesco Scano (presidente), Marco Lensi (consigliere) e Gianluca Rovelli (consigliere ed estensore) ha cassato una dopo l’altra le numerose censure presentate dal legale della coop, l’avvocato Luciano Montemitro. E quindi dando ragione al Comune e all’imprenditore Pilo, difesi rispettivamente dai legali Federico Isetta e Vanessa Porqueddu. «L’approvazione di un Pul – spiegano i giudici nella sentenza – potrebbe determinare, come in questo caso ha determinato, una incompatibilità di una concessione esistente con il nuovo assetto. L’amministrazione deve quindi salvaguardare le posizioni di operatori chenon possono essere pregiudicati dalla approvazione del nuovo strumento di pianificazione». E ancora: «Che fosse necessario un riposizionamento della concessione della 2M Srl – scrivono i giudici – lo dicono il buon senso e la logica». I magistrati chiariscono che il Comune non ha rilasciato una nuova concessione, ma ha semplicemente ricollocato quella esistente al secondo pettine: «La questione è talmente pacifica che non è necessario indugiare particolarmente sul punto». Tra il Comune e l’imprenditore c’era un contenzioso in atto: tre ricorsi straordinari al Capo dello Stato. E l’accordo tra loro ha quindi avuto l’effetto sostanziale di riposizionare la concessione e far cessare le ostilità. La coop La Vela dovrà rifondere a le spese del giudizio: 2mila euro in favore sia del Comune che di Pilo.
Salvatore Santoni
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