Dal 1997 al 724 della Fifth Avenue si trova il più importante negozio di New York dell’azienda guidata da Miuccia Prada e Patrizio Bertelli. Uno spazio mastodontico su cinque piani che si affaccia su quella che nel rapporto di Cushman & Wakefield (società privata del mercato immobiliare mondiale) è stata definita la strada più cara al mondo per affitti a metro quadro. Va da sé che, anche per un gigante della moda come Prada gli oneri di locazione di tale edificio sono finiti nella categoria “costi da tagliare”. Come? Semplice, comprando l’immobile. E così, al fine di contenere le spese annue per il solo negozio di Manhattan, ecco che il gruppo ha deciso di siglare l’accordo e acquistare l’intero palazzo. La società, attraverso una nota, ha reso noto che “l’acquisizione vale 425 milioni di dollari (circa 400 milioni di euro) e che è stata un’operazione cash finanziata con risorse interne. L’edificio è alto dodici piani e il gruppo conta di usare lo spazio sopra al negozio per uffici ma anche magazzini, anche se non sono stati dati altri dettagli”.
Il 2023 di Prada
A fine ottobre la holding – che possiede anche i marchi Miu Miu, Church’s, Car Shoes, Marchesi e Luna Rossa – aveva pubblicato i dati dei primi nove mesi dell’anno: i ricavi netti sono arrivati 3.344 milioni di euro, in crescita del 17% anno su anno a cambi costanti (+12% a cambi correnti). Le vendite retail sono aumentate del 17% e sono state di 2.979 milioni di euro, con Prada in crescita del 13% e Miu Miu del 49%.
Da New York ad Arezzo: le acquisizioni
Un altro affare immobiliare concluso per Patrizio Bertelli che, sul finire del 2023, ha acquisito anche alcuni importanti spazi di Arezzo. Il patron del gruppo Prada, attraverso la società Peschiera Prima S.n.c di cui è titolare insieme ad altri soci, ha comprato infatti prima il Caffé dei Costanti, poi l’ex ristorante La buca di San Francesco, poi ancora l’edicola di piazza San Jacopo e, da ultimo, il ristorante La Capannaccia. Tutti luoghi simbolo dell’Arezzo che fu e che, da un giorno all’altro, sono passati da essere sfitti a risorgere a nuova vita. Compravendite che però, è doveroso ribadirlo, nulla hanno a che vedere con il gruppo Prada se non per il fatto che sono state effettuate dall’ex ceo.
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