Pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia e sarà operativo da mercoledì 22 maggio il nuovo programma di finanziamenti (anche a fondo perduto) dedicato a chi vuole investire nel turismo.
L’avviso, denominato «Pacchetti Integrati di Agevolazione Turismo» o «MiniPIA Turismo)», per il momento ha in dote 20 milioni di euro (risorse del Programma regionale Puglia Fesr-Fse+ 2021-2027) ed è pensato come un mix mattone/innovazione. Da una parte, infatti, finanzia il “mattone” cioè l’ampliamento, l’ammodernamento e la ristrutturazione di immobili già esistenti, adibiti o da adibire a strutture turistiche alberghiere o extralberghiere, così come la valorizzazione di edifici rurali, masserie, trulli, torri, fortificazioni, casine d’epoca e casali da trasformare in strutture per l’accoglienza dei turisti, il recupero di immobili di interesse artistico e storico-architettonico e immobili abbandonati dei centri storici.
Dall’altra parte, però, siccome mira all’innalzamento degli standard qualitativi dell’offerta e alla digitalizzazione, gli interessati devono puntare anche sull’innovazione. La platea dei beneficiari è composta da imprese turistico-alberghiere d’ogni dimensione (grandi, medie, piccole, micro), oltre che da reti di impresa e consorzi.
Lavoratori
Per tutti vale la clausola europea anti-delocalizzazione: perde i fondi l’impresa che «delocalizza» la sua attività (in tutto o in parte) fuori dall’Ue o dallo Spazio Economico Europeo nei tre anni successivi alla data di completamento dell’investimento. C’è anche la “clausola lavoro”, ovvero le imprese beneficiarie si impegnano a mantenere in Puglia le Ula conteggiate nei 12 mesi precedenti la domanda. Dove per Ula si intende l’«Unità di lavoro dipendente equivalente a tempo pieno». Per le iniziative turistiche che non avevano dipendenti, è obbligatorio un incremento occupazionale almeno di 1. È prevista una premialità sull’agevolazione se si assumono donne.
«Glamping» e piscine
La misura finanzia anche «la realizzazione o l’ammodernamento degli stabilimenti balneari, ivi compresi gli spazi destinati alla ristorazione e alla somministrazione di cibi e bevande, ai parcheggi ed ai punti di ormeggio» così come la «realizzazione, l’ampliamento, l’ammodernamento e la ristrutturazione di campeggi (comprese le mini-aree di sosta e i campeggi nella forma del glamping», ovvero dei camping di super-lusso (la parola nasce dalla fusione di Camping e Glamour; ndr) oltre che approdi turistici. Possono essere finanziate anche le «infrastrutture sportive, anche idonee ad ospitare eventi agonistici regionali, nazionali ed internazionali approvate dal CONI e i «parchi tematici intesi quali strutture concepite intorno a temi ispirati, a titolo esemplificativo e non esaustivo, alla storia, al cinema, all’ambiente e alla società, alle scienze, alla fauna ed alla flora».
Fondo perduto I MiniPia Turismo possono finanziare programmi da 30mila a 5 milioni di euro.
Gli investimenti produttivi prevedono una sovvenzione diretta a fondo perduto che va dal 35% per le piccole imprese al 15% per le grandi, passando per il 25% per le medie. Più, per tutte, un «10% di contributo in conto impianti determinato sul montante degli interessi di un finanziamento concesso da un Soggetto Finanziatore» e un altro «10% di Esl (l’equivalente sovvenzione lorda esprime l’intensità dell’aiuto concesso alle Pmi; ndr) su operazioni di garanzia, controgaranzia, cogaranzia e riassicurazione, sul finanziamento bancario concesso».
Poi ci sono aiuti per l’innovazione delle Pmi (30% a fondo perduto) e per gli interventi formativi con un’intensità di aiuto che parte dal 50% per le grandi imprese (col 30% a fondo perduto) e fino al 70% per le piccole imprese (50% a fondo perduto).
Per le sole Pmi per la partecipazione alle fiere e i «programmi di Internazionalizzazione e di acquisizione di consulenze specialistiche», l’intensità di aiuto è del 50% dei costi ammissibili (30% a fondo perduto).
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