Parmacotto, storica società di Parma che produce una linea completa di salumi cotti, stagionati, avicoli e insaccati, ha ottenuto un finanziamento di 25 milioni di euro a supporto del piano industriale 2024 – 2027. Ad erogarlo sono stati Crèdit Agricole Italia (banca agente e coordinator), Banco BPM e BPER (si veda qui il comunicato stampa).
Fra i punti principali della strategia di espansione della società ci sono l’ampliamento della gamma di prodotti, l’espansione dei canali di vendita e il rafforzamento delle attività all’estero, in modo particolare in Europa e negli Stati Uniti. In tal senso rientrano due scelte strategiche messe in atto dalla società. Da un lato ha inaugurato il primo punto vendita al pubblico, col nome Parmacotto Selection, nel centro di Lugano, in partnership con la catena di grandi magazzini svizzeri Manor.
“L’intenzione è quella di replicare in altre aree in Svizzera, ma anche altrove, a cominciare da Londra e in Italia”, ha detto a questo proposito alla Gazzetta di Parma Andrea Schivazappa, CEO di Parmacotto Group che negli ultimi anni ha guidato l’azienda in un momento molto complicato, riuscendo ad uscire dal concordato nel 2020, con due anni di anticipo rispetto alla tabella di marcia (si veda altro articolo di BeBeez).
Dall’altro lato, per il posizionamento del proprio marchio sul mercato statunitense l’azienda si è rivolta ad Alchemy spa, società quotata sul segmento Star di Borsa Italiana, che accompagna i propri clienti nell’evoluzione digitale. “Gli Stati Uniti sono un mercato eccezionale, che cresce a doppia cifra tutti gli anni”, e che vale 30 milioni di euro, ha spiegato il manager indicando nel Giappone un altro mercato importante per il gruppo da lui guidato.
E per quanto riguarda i prossimi mesi? “Nel 2024 ci troviamo a parlare di prospettive e numeri molto positivi e stiamo avviando nuovi progetti. Quest’anno il volume dell’export sarà di circa il 30% del fatturato totale, con una proiezione al 50% nel 2025”. In quell’anno il gruppo dovrebbe raggiungere i 200 milioni di ricavi, tenendo conto di una stima di chiusura del 2024 di 175 milioni, con il 10% di ebitda (si veda altro articolo di BeBeez).
Data invece 2026 la possibile quotazione, di cui si è parlato nei mesi scorsi (si veda altro articolo di BeBeez). L’’operazione “potrebbe valere circa 200 milioni di euro, stando ai multipli di mercato, e rappresenterebbe un unicum nel panorama italiano del food, in cui i grandi nomi non si sono mai aperti al mercato dei capitali. Sul mercato potrebbe finire circa il 45%, in parte in vendita, con il presidente Giovanni Zaccanti disposto ad alienare una piccola quota, e con una parte cospicua in aumento di capitale, che porterà denaro fresco per continuare l’espansione in Usa, dove Parmacotto è da poco sbarcato, con nuovi impianti (greenfield) da costruire”.
Zaccanti, è cofondatore delle società produttrice di macchine e capsule da caffé Saeco e Caffitaly, aveva acquisito la maggioranza di Parmacotto spa a marzo 2018, con la famiglia Vitali che aveva partecipato in quota di minoranza all’operazione (si veda altro articolo di BeBeez). Oggi il presidente detiene la maggioranza della spa, mediante una catena societaria. Il 100% di Parmacotto spa, infatti, fa capo a Asz srl, il cui capitale fa capo al 98,9% ad A.Zeta srl, le cui quote sono detenute da Elisa e Gioia Zaccanti, ciascuna con il 37,5%, e da Giovanni, col 25%.
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