CATANZARO «Il valore cumulato della spesa certificata è passato da 1, 524 miliardi di euro circa (al 30 giugno 2023) a 1,730 miliardi di euro circa (pari al 77,8% della dotazione del programma)». E’ quanto si legge nell’informativa della Regione Calabria sullo stato di attuazione del Por 2014-2020 che sarà all’ordine del giorno del Comitato di Sorveglianza di mercoledì in Cittadella: sotto la lente oltre alla nuova programmazione dei fondi comunitari, ci sarà anche la programmazione del ciclo 2014-2020, che quest’anno giunge al termine.
L’informativa
Nell’informativa – allegata alla fine dell’articolo – la Regione fa una “fotografia” dell’avanzamento della programmazione 2014-2020 ma anche le previsioni di spesa per la chiusura del ciclo. «Il piano finanziario vigente, che ha fatto seguito alla riprogrammazione finale, approvata a ottobre dalla Commissione europea prevede – si legge ancora – una dotazione complessiva di 2,223 miliardi, così articolata: 1,839,4 miliardi in favore degli undici Assi cofinanziati dal Fesr (comprensivo del nuovo Asse 15 Safe); 383,8 milioni in favore dei cinque assi cofinanziati dal Fse (ivi incluso il nuovo Asse 16 Safe). Sulla base dei dati estratti dal sistema informativo locale (Siurp), i principali parametri finanziari del Programma registrano i seguenti valori: costo ammesso delle operazioni selezionate, 138,5%; impegni pubblici, 113,8%; spese certificate, 77,8%. Tra i due fondi, il Fesr è quello che registra valori maggiormente significativi sia in termini di costo ammesso delle operazioni selezionate (142,3%) sia degli impegni assunti (116,2%). Per quanto riguarda, invece, il valore cumulato delle spese certificate, alla data del 31 dicembre 2023, il Fse, con l’82% circa, registra un valore più alto rispetto a quello registrato dagli Assi cofinanziati dal Fesr, pari al 77%… Un discorso a parte – spiega la Regione nell’informativa – merita il nuovo Asse “Safe” che è stato inserito nel Programma in occasione della riprogrammazione finale: il grado di avanzamento della spesa, al momento pari a zero, potrà registrare un significativo incremento per effetto delle spese riconducibili all’avviso pubblico “Safe Aiuti alle imprese per il caro energia”, sulle quali sono in corso i controlli di I livello, per un importo pari ad oltre 50 milioni. Terminati tali controlli dette spese potranno entrare a far parte della quarta domanda di pagamento intermedio- del periodo contabile finale (2023-2024)».
Spese certificate al 31 dicembre 2023
Nell’informativa al Comitato di Sorveglianza poi la Regione osserva: «A partire dal 1° luglio 2023 si è aperto il periodo contabile finale (2023-2024)… Negli ultimi tre mesi dello scorso anno, l’Autorità di Certificazione ha validato e successivamente trasmesso alla Commissione europea due domande di pagamento intermedio: a) nell’ambito della prima, trasmessa il 12 ottobre 2023, sono state incluse nuove spese per circa 96 milioni di euro; b) nell’ambito della seconda domanda di pagamento intermedio, trasmessa il 29 dicembre 2023, sono state incluse nuove spese per oltre 110 milioni di euro. Per effetto delle citate domande di pagamento, il valore cumulato della spesa certificata è passato da 1, 524 miliardi di euro circa (al 30 giugno 2023) a 1,730 miliardi di euro circa (pari al 77,8% della dotazione del programma). Rispetto al valore delle nuove spese incluse nella domanda di pagamento sopra menzionata, risultano censite a sistema ed avviate ai controlli ulteriori spese per circa 180 milioni di euro».
Le previsioni di spesa
Nei prossimi sei mesi – ricorda poi la Regione – «saranno predisposte ulteriori due domande di pagamento intermedio che l’Autorità di Certificazione provvederà a trasmettere alla Commissione europea nel rispetto delle scadenze di seguito indicate: la prima entro il prossimo 31 luglio 2024; la seconda entro il prossimo 31 ottobre 2024. Il rispetto di tali scadenze consentirà di evitare le ripercussioni che potranno derivare dal tetto dell’1% introdotto dal già citato regolamento “Step” e di includere tutte le ulteriori spese attese, stimate in oltre 300 milioni di euro». L’obiettivo della Regione è poi perseguire il target comunitario di spesa per evitare di incorrere nel disimpegno automatico (regola N+3): «Al fine di conseguire il target di spesa comunitario e garantire la regolare chiusura del programma – è scritto nell’informativa – dovranno essere censite sul Siurp ed avviate ai controlli ulteriori spese per 101,8 milioni di euro a valere sul Fesr ed ulteriori 44,5 mln di euro per il Fse. Il gap di spesa del Fse dipende dal fatto che sull’Asse 16 la spesa certificata e quella da controllare è ancora pari a zero. Tale gap rientrerà completamente a seguito del censimento sul Siurp delle spese afferenti al Safe “famiglie vulnerabili” che assicurerà l’apporto di nuove spese per un importo pari a 60 milioni di euro. Per il Fesr invece, è necessario che vengano censite a sistema le ulteriori spese che i beneficiari hanno dichiarato di aver sostenuto entro il 31 dicembre 2023. Tra i principali settori coinvolti si segnalano i seguenti: sanità, 83 milioni di euro; Ambiente, 32 milioni; Strategie Urbane, 20 milioni; Energia, 16 milioni; Incentivi alle imprese, 14 milioni. Anche in tal caso, come per il Fse, potranno contribuire al processo di formazione della spesa quelle afferenti al Safe “famiglie vulnerabili” che assicurerà l’apporto di nuove spese per un importo pari a 20/30 milioni. E infine sulla base delle previsioni trasmesse dai Dipartimenti regionali coinvolti nel processo di gestione del programma… dovranno essere censite sul Siurp ed avviate ai controlli ulteriori spese stimate in oltre 300 mln di euro». (a. c.)
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