La gamma di finanziamenti agevolati SIMEST volti a una maggiore competitività delle imprese e delle filiere produttive sui mercati esteri, nella sua ultima presentazione, si è arricchita di due nuovi strumenti. Dopo quelli di finanza agevolata per l’apertura di nuovi sedi all’estero, per il lancio di e-commerce, per partecipare a fiere o eventi del settore internazionali e per inserire nel proprio team un Temporary Manager, sono infatti stati aggiunti dei finanziamenti per consulenze specializzate e certificazioni, nonché per finanziare la transizione digitale ed ecologica delle imprese. Si parla in generale di finanziamenti agevolati della durata compresa tra i 4 e i 6 anni, a fronte di un tasso dello 0,511%. Ma non è tutto qui: è prevista infatti anche una quota di cofinanziamento a tasso perduto fino al 10%, quota che però è riservata a un gruppo più ristretto di imprese.
Finanziamento: chi può accedere al fondo perduto di Simest?
Se da una parte gli strumenti di finanza agevolata per l’export da parte di SIMEST si rivolgono a tutte le imprese italiane, i finanziamenti a fondo perduto per l’internazionalizzazione guardano solamente a una parte delle imprese: per capire chi può effettivamente accedere – anche – a questo secondo e più prezioso strumento è possibile rivolgersi a Dr-Export, un pool di professionisti specializzati proprio nel reperimento di fondi e finanziamenti per l’export.
Per prima cosa, spiegano gli specialisti di Dr-Export, è bene tracciare i confini del co-finanziamento a fondo perduto di SIMEST: si parla di una quota massima fino al 10% dell’intervento agevolativo richiesto, e in ogni caso fino a un massimo di 100.000 euro.
Punto di riferimento essenziale per capire chi può accedere alla quota di finanziamento a fondo perduto, come sottolineato da Dr-Export, è la Circolare operativa 3/394/2023. Qui si può evincere che possono richiedere questa particolare incentivazione unicamente queste imprese:
- le PMI e le Micro Imprese costituite da almeno sei mesi, che hanno sede operativa nel Sud Italia, e dunque nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia;
- le PMI e le Micro Imprese che risultano in possesso di certificazioni ambientali o di Sostenibilità, quali ISO 45001, ISO 14001 o SA8000;
- le PMI e le Micro Imprese giovanili, costituite cioè per almeno il 60% da giovani tra i 18 e i 35 anni; oppure, nel caso di società di capitali, imprese le cui quote di partecipazione sono per almeno il 60% detenute da giovani tra i 18 e i 35 anni;
- le PMI e le Micro Imprese femminili, costituite per almeno il 60% da donne; nel caso di società di capitali, imprese le cui quote di partecipazione sono per almeno il 60% detenute da donne;
- le PMI e le Micro Imprese con quota di fatturato relativa alle esportazioni degli ultimi due esercizi pari almeno al 20% del totale;
- le PMI e le Micro Imprese registrate come innovative presso la sezione apposita della Camera di commercio.
Queste imprese, come spiegato da Dr-Export, possono fare richiesta del finanziamento a fondo perduto per l’internazionalizzazione di SIMEST, fino a esaurimento fondi.
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